Pitti Uomo: Firenze diventa capitale della Moda
A giugno si rinnova l’appuntamento con Pitti Uomo, la kermesse che fa di Firenze la capitale della Moda.
La 96esima edizione è ormai alle porte e si preannuncia ricca di interessanti avvenimenti per il capoluogo toscano che, ancora una volta, si ritroverà a recitare la parte di regina della Moda maschile.
L’indissolubile binomio tra Pitti Uomo e Firenze è cominciato nel febbraio del 1972 quando, nell’Hotel di Villa Medici, la nota azienda della moda imbandì la prima edizione per la presentazione della sua collezione, invitando 43 aziende espositrici.
I numeri di quella storica prima edizione furono già rilevanti, con oltre 500 compratori intervenuti. Da allora Pitti Uomo ha visto un costante incremento della popolarità e dell’importanza della manifestazione sino ad arrivare alle oltre 35 mila presenze delle ultime edizioni.
Firenze: centro internazionale della Moda
Alla città di Firenze spetta una parte importante di questo successo portato avanti con gli anni e perseguito da grande determinazione. Per istallarsi nel gotha degli appuntamenti internazionali della Moda infatti, non basta possedere un ricco catalogo di espositori ed una agenda piena di incontri, ma occorre anche qualcosa che sappia attirare l’attenzione dei compratori di tutto il mondo.
Questo è l’appeal che Firenze ha saputo offrire alla manifestazione, con un palcoscenico unico al mondo, ricco della sua bellezza rinascimentale che la rende unica nel suo genere, distinguendosi con un carattere profondamente personale dagli altri palcoscenici della Moda internazionale quali Abu Dhabi, New York, Parigi o la stessa Milano.
L’esposizione mediatica di Pitti Uomo generato dalla manifestazione ha un valore stimato di oltre dieci milioni di euro e contribuisce a veicolare l’immagine di Firenze nel mondo, svincolandola dalla ormai consolidata immagine di capitale del rinascimento italiano.
Con la kermesse della Moda dunque, Firenze intende aprirsi alle nuove possibilità di sviluppo artistico e creativo all’insegna del contemporaneo.